- in Finanza by Andrea Mornati
Mifid II, cos’è e quali sono i vantaggi per chi investe
Il 3 gennaio del 2018 è finalmente stata approvata la MiFID2, conosciuta negli ambienti specialistici come la direttiva 2014/65/UE. Quest’ultima entrerà in vigore nel 2018 stesso e disciplinerà in una maniera nuova e migliore i vari servizi finanziari europei. Specificatamente, la MiFID 2 amplierà la versione precedente (in Italia recepita il 1° novembre del lontano 2007) e renderà più chiari alcuni punti. La direttiva riguarderà la tutela degli investitori, le specifiche sui servizi d’investimento e anche le consulenze, nonché il miglioramento della comunicazione della divulgazione delle informazioni.
I vantaggi che la direttiva porterà sul mercato finanziario italiano sono davvero molteplici. Tra i principali occorre ricordare una maggiore personalizzazione del servizio relativo agli investimenti.
Il risparmiatore avrà più garanzie sulle commissioni per l’intermediario, che erano più difficili da applicare per via della mancanza di un’adeguata ricompensazione per l’investitore interessato a un settore del mercato.
La direttiva migliorerà l’efficienza del processo relativo alla consulenza finanziaria, tant’è che gli intermediari dovranno garantire lo standard qualitativo dei prodotti finanziari. Il loro livello dovrà essere adeguato ai clienti a cui questi vengono offerti. Questo risultato si dovrà raggiungere per mezzo di una più completa comprensione delle caratteristiche principali dei vari strumenti finanziari che sono proposti. Inoltre occorrerà categorizzare meglio le varie tipologie dei potenziali clienti per fare in modo che i servizi/prodotti offerti restino in perfetto allineamento con i principali interessi dell’investitore.
Inoltre la direttiva include la completa abolizione delle commissioni aggiuntive. Non saranno più contemplate le remunerazioni aggiuntive per i gestori oppure per i consulenti che ricevono il prodotto dalle aziende. Le uniche commissioni che ricevute dall’intermediario saranno quelle pagate direttamente dall’investitore o dal cliente. Questa modifica inserita nel MiFID 2 è nata per evitare che nascano dei meccanismi di remunerazione ampiamente inadeguati, i quali spingerebbero gli operatori a considerare solo alcuni strumenti finanziari a discapito degli altri, senza curarsi dei bisogni del risparmiatore.
Inoltre la MiFID2 prevede una maggiore chiarezza informativa, che senz’altro rappresenta un punto di centrale importanza nella direttiva. In questo punto sono previsti altri fattori, tra cui l’aumento di qualità della comunicazione in relazione agli strumenti finanziari offerti. Questi dovranno comunque essere ben diversificati, in modo da garantire numerosi obiettivi d’investimento dell’investitore. In questo modo si cerca di rendere l’investitore maggiormente consapevole di ciò che accade ai suoi risparmi. Inoltre la direttiva prevede una maggiore trasparenza e chiarezza rispetto alla tipologia di consulenza che verrebbe proposta all’investitore dall’intermediario. Le norme di trasparenza inserite nella direttiva saranno utilissime per scongiurare eventi e problemi relativi alla poca chiarezza che sono avvenuti negli anni precedenti.
La trasparenza, insomma, rappresenta senz’altro il punto centrale della direttiva MiFID2. Si mira a rendere più chiaro l’intero processo d’investimento, rendendo anche più chiari tutti i suoi meccanismi per instillare nel settore una maggiore fiducia e ottimizzare i servizi. Il tutto anche cercando di ridurre i rischi degli investimenti attraverso una maggiore comprensione delle dinamiche del settore.