- in Finanza by Andrea Mornati
I miei soldi dove finiscono quando li investo? Non è che se li tiene il consulente finanziario?
Come investire i propri soldi in un momento in cui tenerli immobilizzati su un conto corrente porta inevitabilmente alla loro svalutazione, a causa di interessi prossimi allo zero?
E’ una domanda che si pongono in molti e che necessita perciò di una risposta articolata.
Chi decide di smobilizzare i risparmi per cercare di farli fruttare, deve infatti rassegnarsi a correre rischi proporzionati al possibile guadagno. E’ quello che succede ad esempio decidendo di indirizzarli verso le attività borsistiche, che essendo di carattere finanziario sono sottoposte a fibrillazioni di non poco conto. Per poterle evitare, almeno parzialmente, bisognerebbe perciò conoscere in maniera abbastanza profonda l’economia, ovvero saper ad esempio utilizzare l’analisi fondamentale, la disciplina che prende in considerazione una lunga serie di dati macroeconomici per stabilire se il valore di una azione o di altro asset sia congruo o consenta margini su cui puntare per lucrare l’eventuale guadagno.
Naturalmente non tutti possiedono le necessarie competenze e proprio per questo motivo occorre avere l’accortezza di rivolgersi a professionisti del ramo.
Tra di essi va ricordata in particolare la figura del consulente finanziario, ovvero il professionista che può dare i migliori consigli per fare in modo che i suoi clienti traggano il giusto guadagno dal loro investimento. Spetta proprio a lui indicare gli asset che possono permettere di guadagnare in base al profilo di rischio del proprio cliente, ovvero alla sua propensione a correre qualche pericolo pur di arrivare alla meta prefissata.
Il consulente finanziario può lavorare in proprio oppure per istituzioni finanziarie. In qualsiasi caso, però, deve conformare il suo operato alle norme stabilite dalle autorità che sono preposte al monitoraggio dei mercati finanziari. Si tratta di direttive come la MIFID, strutturate a livello europeo proprio al fine di garantire i piccoli azionisti e impedire che siano oggetto di pratiche opache o apertamente truffaldine.
Il modo migliore per farlo è sicuramente quello di andare ad assumere informazioni probanti su di loro. Il punto di partenza, quindi, non può che essere la consultazione dell’Albo Unico Nazionale dei Promotori Finanziari. Chi non ne fa parte va accuratamente evitato.