Investimenti e pensione, miti e consigli - Conoscere la Finanza
Novembre 7, 2023

Investimenti e pensione, miti e consigli

In Italia, nel momento in cui si parla di pensioni e di investimenti, emergono tutta una serie di falsi miti e di credenze che è opportuno sfatare. Avere una panoramica chiara su questo settore, che in pochi conoscono, è di sicuro utile, affinché tu sappia come investire in attesa del raggiungimento del pensionamento.

Ecco pertanto alcuni utili consigli.

  1. La pensione pubblica non basta

Oramai sono davvero in pochi a credere che da sola la pensione pubblica possa bastare. Eppure, nonostante questo mito sia il più semplice da sfatare, sono solo in pochi coloro che si regolano di conseguenza.

Gli italiani sono ormai consapevoli di questo cambiamento: nell’immaginario collettivo si crede che la pensione possa rappresentare a stento il 55% dell’ultima retribuzione. Se nel 2007, un pensionato percepiva il 68,5% della sua ultima retribuzione, nel 2050, invece, la somma incassata si fermerà a stento al 50%. Se si tiene conto che l’inflazione cresce a ritmi vertiginosi e che oltre il 50% dei pensionati incassa meno di 1.000 euro al mese, la situazione è preoccupante. La pensione pubblica da sola non è sufficiente e andrebbe vista come una base di partenza. Per avere un tenore di vita corrispondente a quello relativo agli ultimi introiti percepiti, occorrerebbe puntare su un’accurata pianificazione previdenziale. Optare per una pensione integrativa è di cruciale importanza per evitare di ritrovarsi impreparati in una fase delicata della vita.

  1. Non si è mai troppo giovani per pensare alla pensione

In molti sono dell’idea che pensare alla pensione è ancora troppo presto. Quest’idea è ancora molto diffusa in Italia, tanto è vero che il pensiero inizia a emergere sono una volta che si è entrati negli “anta” (40, 50 o 60 anni). Il più delle volte si fa affidamento solo sulla pensione pubblica, e spesso risulta insufficiente o particolarmente bassa per affrontare con serenità la vecchiaia.

Onde evitare di avere una “pensione povera”, si parta dall’assunto che il tempo è essenziale: solo preparandosi adeguatamente e prendendo tutte le precauzioni del caso, si potrà mantenere un tenore di vita adeguato. Secondo gli addetti ai lavori, conviene versare anche una tantum piccoli importi che in ottica di lungo periodo daranno i loro frutti. Linee di investimento particolarmente aggressive in fase iniziale assicureranno risultati garantiti una volta che l’età pensionabile inizia ad avvicinarsi.

  1. Active Ageing

Nell’immaginario collettivo, si tende a credere erroneamente che nella terza età si spenda di meno, perché la parte bella della vita è oramai trascorsa. Nulla di più distante dalla realtà dei fatti. Cambiare le proprie abitudini e il proprio tenore di vita risulta molto difficile. Pensare che in pensione i giorni scorrano lenti e che a dominare sia la monotonia è un errore. L’Active Ageing e il fatto che si viva più a lungo lascia intendere chiaramente che occorrono soldi. Se poi si pensa che le cure mediche hanno dei costi tutt’altro che indifferenti, è possibile facilmente intuire come solo pensando alla pensione con netto anticipo, si potranno affrontare situazioni di emergenza con una certa tranquillità.

Conclusioni

In definitiva, quindi, prima si pensa alla pensione e come integrarla, meglio è!

Andrea Mornati